Dalla 'sua' Bulgaria all'America, passando per la Spagna, l'Italia e il Giappone. Classe pura esportata in tutto il mondo, un talento immenso che tutti hanno potuto apprezzare. Hristo Stoichkov è stata la massima espressione della storia del calcio bulgaro, riconosciuto anche dall'UEFA con un tributo nel giorno del sua 52° compleanno. Un talento straordinario, che non poteva non essere notato immediatamente dai grandi club di tutto il mondo. I primi calci all'Hebros, poi il trasferimento a 18 anni al CSKA Sofia: valanghe di gol in Bulgaria, addirittura 38 nella stagione 1989/1990.
Gli anni al Barcellona e la parentesi al Parma
"Voglio questo ragazzino, è un genio": con queste parole iniziò la sua avventura al Barcellona. A pronunciarle un certo Cruyff, certamente non l'ultimo arrivato. L'olandese, all'epoca, era l'allenatore blaugrana, condottiero di una squadra che dominava in Spagna e in Europa. Per Stoichkov anni ricchi di successi: cinque campionati vinti in Liga, quattro Supercoppe, due Coppe del Re, una coppa dei Campioni nel 1991/92 e la Coppa delle Coppe UEFA nel 1996/97 e due Supercoppe UEFA. Cinque anni da grande protagonista, tra gol, giocate e successi. Con un rapporto con Cruyff che, nonostante la stima calcistica, non è stato sempre idilliaco. E nel '95 ci fu la rottura definitiva, che porto Stoichkov a lasciare Barcellona per l'Italia. Tra infortuni e problemi tattici, il bulgaro però non incide in Italia. E a fine stagione ritorna proprio a Barcellona, restando in Spagna per altre due stagioni.